Una calle, una storia: campo San Giacometo, dove si respira l'essenza della Serenissima

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San Giacometo
 

Una calle, una storia: campo San Giacometo, dove si respira l'essenza della Serenissima

15/08/2018

“Hoc circa templum sit jus mercantibus aequum, pondera nec vergant, nec sit conventio prava”, “Intorno a questo tempio sia equa la legge del mercante, giusti i pesi e leali i contratti”. E' questa l'iscrizione  riportata nel XII secolo, all'esterno dell'abside della Chiesa di San Giacometo a Rialto, che conferma l'antica connessione tra questo luogo di culto e il mercato.

I tesori di San Giacometo

La chiesa di San Giacometo, ai tempi della Serenissima,  ha ospitato l'altare di  molte Scuole di Mestiere: l'altare maggiore fu sede, fino alla fine del '400, della Scuola dei Compravendipesce, trasferitasi poi ai Carmini, lo stesso altare ospitò poi la Scuola dei Ternieri e Casaroli, che radunava gli artigiani che vendevano olio alimentare, miele, formaggi, carni suine fresche e salate.  La statua che decora l'altare rappresenta San Giacomo, protettore di entrambe le confraternite, ed è opera dello scultore Alessandro Vittoria (1525-1608). L'altare nella navata sinistra apparteneva invece alla Scuola degli Oresi, Zogielieri e Diamanteri (orefici, gioiellieri e tagliatori di diamanti); bisogna ricordare che gli orefici veneziani, erano abilissimi nella tecnica della filigrana, chiamata opus veneciarum e nel taglio dei diamanti. La Scuola che raggruppava i Garbeladori de Comun (setacciatori di granaglie e di legumi), i Ligadori de Comun (facchini addetti all'imballaggio) ed i Bolladori de Comun (marchiatori degli imballi), ottenne l'uso dell'altare dell'Annunciata situato nella navata destra della chiesa.

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E' la chiesa più antica?

La tradizione considera la chiesa di San Giacometo la più antica di Venezia, costruita nel 421 da un carpentiere, un certo Candioto o Eutinopo, che si sarebbe votato a san Giacomo perchè facesse spegnere un grave incendio. Tutt'ora molti veneziani vogliono continuare a considerarla la prima chiesa di Venezia, malgrado fonti storiche abbiano dimostrato che l'edificio è molto più tardo e la sua costruzione, tra l'XI e il XII secolo, è coeva al Mercato di Rialto.  La bellissima facciata è dominata da un grande orologio (1410) sovrastante un piccolo porticato gotico, in pietra e in legno, unico esempio originale rimasto a Venezia. Dal campo San Giacometo si può osservare il lungo porticato detto del  Banco Giro (Banca circolante di Credito), un tempo  luogo di contrattazioni di facoltosi mercanti.

Curiosità e leggende

L'area attorno alla chiesa di San Giacometo è ricca di curiosità legate a fatti storici, usanze e leggende. Di fronte alla chiesa, dal lato opposto del campo, si nota il Gobo de Rialto, composizione scultorea formata da un tronco di colonna dello stesso granito rosso della pietra del bando di piazza San Marco (e anch'esso proveniente dalla città di Acri (1291) quale bottino di guerra dopo la vittoria della Repubblica di Venezia su quella di Genova, per il controllo del commercio orientale) con a fianco una scaletta in pietra d'Istria su cui salivano gli araldi per leggere le condanne e la lista dei cittadini messi al bando. Sotto la scaletta si trova una cariatide ricurva, monumento che divenne il traguardo per molti ladri che, nel Medio Evo, erano condannati a correre nudi da San Marco a Rialto, tra due file di persone che li frustavano e denigravano.  Nel '600 spesso venivano appesi alla statua dei bigliettini contenenti versi di dileggio nei confronti di persone e autorità.

Al centro di Campo San Giacometo appare un'elegante fontana, costruita nel 1915, recentemente restaurata.

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